Fondo Alfredo Dusmet


Alfredo Dusmet de Smours nasce a Parigi nel 1879 e muore a Roma nel 1964; discendente da nobile famiglia originaria della Baviera, passata nelle Fiandre e venuta in Italia con i Borboni distribuendosi tra Sicilia, Napoli e Roma, insignito del titolo di cavaliere del S.M.O. di Malta e dei SS. Maurizio e Lazzaro, vanta tra i suoi antenati personaggi illustri.
Nel 1904 sposa Edith Oliver, di origine americana, grande ammiratrice delle tradizioni artistiche italiane, autrice fra l’altro di un romanzo sull’antica Etruria “Celnea”. Con lei, nella sontuosa villa di via Abruzzi nel quartiere Ludovisi a Roma, purtroppo demolita negli anni ’60, colleziona oggetti antichi di notevole interesse artistico, donati poi da Edith, con disposizione testamentaria, alla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Roma: sculture, dipinti, arazzi di Bruxelles del sec. XVII,una pregevole collezione di porcellane cinesi,espressione di un gusto raffinato e colto che ritroviamo documentato anche nella sua biblioteca.

Nel 1950 viene donato alla Biblioteca un primo nucleo di 550 volumi, tra cui antichi trattati di architettura di Vitruvio, dell’Alberti, del Palladio, del Milizia, in diverse edizioni, tutte di pregio e non ancora possedute dalla Biblioteca, opere riguardanti Roma e i suoi monumenti quali l’album del Silvestre sui giardini o l’opera di Piranesi relativa a Campo Marzio nell’edizione del 1762; vi sono anche un incunabolo “La guerra giudaica” di Giuseppe Flavio (Venezia, 1499), e opere moderne, tra le quali un importante volume sulle porcellane cinesi (London, 1911) destinato alla sezione di storia dell’arte dell’estremo oriente.
Guido Stendardo, direttore della Biblioteca, evidenzia oltre la preziosità dei pezzi la omogeneità della raccolta.

Un secondo nucleo di particolare pregio artistico viene donato alla Biblioteca nel 1954 e comprende 169 disegni e 159 stampe. I disegni, databili tra il XVI e il XIX secolo, di Enea Vico, del Cronaca, del Fuga e del Valadier, in parte esposti a Palazzo Braschi per la mostra del 1956, sono stati inseriti nella collezione grafica di Rodolfo Lanciani e possono considerarsi veri e propri cimeli.
E’ curioso il fatto che, a differenza di altre donazioni, Dusmet non pose la clausola di mantenere unito il materiale in una sezione apposita. Pertanto i volumi, contraddistinti da un ricco ed elegante ex libris con lo stemma della famiglia, sono stati opportunamente divisi per materie nelle varie sezioni, ad eccezione di una parte di essi, libri nobiliari e di araldica, con particolare riguardo alla storia della famiglia, che ha mantenuto la segnatura “Dono Dusmet”.
A questo nucleo si aggiunse, nel 1958 un’altra opera particolarmente significativa: l’Albero Genealogico della famiglia, realizzato su pergamena e impreziosito da stemmi e vedute di città, il cui dono attesta ancora una volta il legame di stima e affetto che si era instaurato tra la famiglia Dusmet e la direzione della Biblioteca.