Fondo Ugo Monneret


Tra le pregevoli donazioni effettuate talvolta dagli eredi degli stessi studiosi che frequentavano la Biblioteca, molto importante è quella dei volumi appartenuti a Ugo Monneret de Villard donati dal fratello Adolfo e dalla sorella Emma nel 1956, due anni dopo la sua morte.
Con queste parole il direttore della Biblioteca Guido Stendardo descriveva il Dono Monneret:
"Il fondo consiste di 340 volumi e di 750 opuscoli di particolare importanza perché relativi a scoperte ed a scavi dei paesi del vicino oriente ed a studi sui popoli islamici, argomenti sui quali le pubblicazioni non sono facilmente reperibili e che completano un settore della biblioteca".
Infatti l'apporto librario di Monneret ha avuto il merito di stimolare le acquisizioni della sezione di orientalistica, che attualmente si può considerare una delle raccolte più importanti sull'arte e sull'archeologia orientale.

Ugo Monneret de Villard (Milano, 1881 - Roma, 1954) dopo aver ottenuto la laurea in ingegneria, insegnò Storia dell'Architettura al Politecnico dal 1913 al 1924 dedicandosi prevalentemente agli studi sull'architettura medievale in Lombardia. Impegnato successivamente in una missione in Egitto su incarico del Ministero degli Affari Esteri, spostò il centro dei suoi interessi all'estero dove si trattenne, prima in Egitto e poi in Nubia, fino al 1937, quando si recò ad Axum per partecipare ad una campagna di scavo e scegliere l'obelisco da trasferire a Roma all'indomani della conquista italiana dell'Etiopia.
Da allora in poi si dedicò alla pubblicazione di una quantità enorme di informazioni che aveva raccolto durante i suoi numerosissimi viaggi e che hanno interessato l'Egitto, la Nubia, la Siria, l'Iraq, l'Iran, fino all'India e all'Asia Centrale; l'archeologia, la storia, la letteratura concorrevano in egual misura alla ricostruzione del periodo che stava indagando, aiutato anche dalla conoscenza delle lingue orientali.
Purtroppo non riuscì sempre a portare a termine tutte le sue pubblicazioni: alcune opere sono state pubblicate postume. In particolare il catalogo delle opere d'arte islamica in Italia è rimasto incompiuto.

L'archivio che contiene il carteggio e il materiale preparatorio per le sue pubblicazioni è pervenuto in Biblioteca solo dieci anni dopo ed è molto utile per ricostruire il metodo di lavoro di Monneret.